La festa di Carnevale è celebrata da millenni dall’umanità.
Carnevale (o martedì grasso) è la festa cristiana che precede la Quaresima, 40 giorni prima di Pasqua (periodo di digiuno di Gesù nel deserto).
Per alcuni, infatti, il termine Carnevale deriverebbe dal latino “carnem levare” ovvero togliere la carne.
Per altri deriverebbe dal latino “carrus navali”, nave che durante il corteo in uso tra gli antichi romani veniva fatta sfilare per la città in onore del dio Dioniso o Bacco, da cui deriverebbe ” baccanale”, ovvero festa senza limiti.
Carnevale si caratterizzava infatti come festa dove tutto è permesso e il sovvertimento dell’ordine sociale era accettato.
Durante il Medioevo la festa era caratterizzata da un consumo eccessivo e smodato di cibi e bevande.
Si era soliti scambiarsi i ruoli sociali nascondendo l’identità dietro le maschere, per le strade si confondevano così ricchi e poveri.
Dietro la maschera è possibile concedersi una pausa dalla propria personalità’, possiamo comportarci in modo per noi insolito e fare scherzi… si sa “a Carnevale ogni scherzo vale ma purché’ sappia di sale!”
Maschera fra le più simpatiche è quella di Arlecchino.
Servo squattrinato di padroni avidi e taccagni a cui combina scherzi e imbrogli senza che gliene vada bene una, sarebbe secondo la leggenda talmente povero da non potersi permettere un abito fatto di una sola stoffa.
Secondo alcune leggende avrebbe un’origine diabolica.
Deriverebbe da un demone normanno (Hellequin) che, sghignazzando, era solito durante alcune notti invernali di tempesta scorrazzare su un cavallo gigante alla guida di un corteo infernale di dannati.
Chi fosse capitato in mezzo a questa corsa folle sarebbe stato rapito e portato nel Regno dei Morti.
Col tempo quel “diavolo di Arlecchino” sarebbe diventato lo “Zanni” maschera agile fisicamente e un po’ imbranata.
Del demone infernale avrebbe conservato la maschera nera con un accenno di corno sulla fronte, il bastone corto, e il vestito con i colori dell’inferno.
Per i bambini qui si può’ trovare una bella storia da raccontare sulla storia del vestito di Arlecchino.
Col Cristianesimo e in particolare con Gregorio Magno le leggende pagane sono state rivisitate cercando di dargli una veste cristiana, per cui la festa caratterizzata da uno sregolato consumo di cibi si dovrebbe limitare ai tre giorni che precedono il mercoledì delle Ceneri per il rito romano e il sabato grasso per il rito ambrosiano.
CONSIGLI di BABY360
Prendendo spunto da quello che accade nelle case delle nostre Tagesmutter Domus®, nella settimana di carnevale, consigliamo a mamma e papà di creare un momento speciale ed esclusivo per i loro bambini.
Fate trovare, a sorpresa, una grossa scatola di cartone (riciclata) in mezzo alla sala o alla stanza frequentata maggiormente dai bimbi.
All’interno potete riporre tante sorprese “carnevalesche”: stelle filanti, coriandoli (da utilizzare solo all’aperto!), chiacchere o biscotti (per i bimbi più piccoli), trucchi, cappellini, trombette…
Inserite anche una o più letture e qualche nuovo libro a tema:
- La nascita di Arlecchino, di Roberto Piumini e Giovanni Manna Ed. Fabbri
- Il topo dalla coda verde, di Leo Lionni Ed. Babalibri
- Pulcinella e il pesce magico. di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini. Ed. Gallucci
Per rendere il momento ancora più speciale potreste organizzare un angolo di una stanza con uno specchio e un cesto con all’interno diversi accessori “rubati” a mamma, papà e nonni: occhiali (senza lenti) o da sole, borse, borsellini, cappelli, foulard…
Travestimenti veri, che garantiscono l’apprezzamento anche dei piccolissimi che potranno divertirsi scoprendo la loro immagine trasformata… e perché no… mettevi in gioco anche voi con loro… le risate saranno assicurate!!