Ormai è diventata la consuetudine osservare bambini che dentro ai loro passeggini “smanettano” con cellulari o tablet.
E’ sempre più raro vedere bambini che chiacchierano, piangono e fanno i capricci per attirare l’attenzione degli adulti.
I device tecnologici sono spesso considerati delle tate elettroniche dai genitori, soprattutto nei momenti in cui i bambini sono più agitati.
Attenzione però: stare troppo tempo davanti allo schermo fa male!
La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale lancia l’allarme: si sta passando da un uso ad un abuso.
Gli effetti per la salute sono sempre più evidenti: un uso eccessivo di strumenti tecnologici, porterebbe ad una perdita di concentrazione e di memoria, oltre ad una minor capacità di apprendimento, a disturbi del sonno e ad un aumento dell’aggressività.
Poiché i bambini di oggi fin dalla nascita si trovano immersi nella tecnologia, ed è praticamente impossibile privarli, intendiamo con questo articolo offrire spunti per una riflessione sul tema rinunciando alla tentazione di idealizzarla o demonizzarla.
Parliamo in primo luogo dell’importanza del ruolo dei genitori.
Dice Francesca Antonacci (articolo pubblicato sulla rivista Bambini n. 2, 2019):
“non è possibile (e probabilmente non è giusto) frenare lo sviluppo tecnologico, ma dobbiamo pensare con consapevolezza, come genitori e come educatori, a cosa mettiamo nelle mani dei bambini o, meglio nelle mani di chi mettiamo i nostri bambini e soprattutto quando e quanto lo facciamo”.
Infatti la “media education” non si può fare senza il coinvolgimento dei genitori, non è possibile delegare all’istituzione scolastica.
Ricerche hanno dimostrato che i bambini assorbono e imitano la concezione e l’uso dei media che viene fatto in famiglia.
È indispensabile allora che i genitori vengano “media educati” per essere in grado a loro volta di crescere degli utilizzatori intelligenti.
Allora cosa devono imparare i genitori di oggi?
Secondo Damiano Felini (articolo pubblicato sulla rivista Bambini n° 1, 2019) i genitori hanno bisogno di imparare le “buone pratiche”, il “come si fa” rispetto all’uso della tecnologia dei loro figli.
I genitori di oggi non possono fare riferimento a comportamenti già osservati (per esempio quelli dei loro genitori), perché cellulari, internet, social network sono una scoperta recente.
Come lui ci suggerisce, i genitori di oggi per costruirsi una maggiore consapevolezza e una coerenza educativa su questa tematica dovrebbero trovare delle risposte a domande che è importante iniziare a porsi.
Per esempio:
– come mi pongo nei confronti dei media presenti in casa? (ho un atteggiamento impaurito, censorio, lassista, fiducioso…)
– quale ruolo attribuisco ai media quando sono utilizzati dai miei figli? (ruolo di baby sitter, passatempo, strumento per conoscere il mondo…)
– con quale scopo e modalità intendo regolare il tempo che i miei figli passeranno sui media? (ovvero, avendo come obiettivo quello di permettere che loro si autoregolino in futuro, come dire di sì e di no, che esempio sono disposto a dare…)
Le domande possono essere molteplici ed è fondamentale iniziare a darsi delle risposte.
Soltanto trovando delle risposte possiamo essere più consapevoli del tipo di educazione che vogliamo trasmettere ai nostri figli su questa tematica.
Un altro ruolo importante che i genitori hanno con i figli è educare loro a fare a meno dei device, permettendo ai bambini di scoprire l’esistenza di giochi ben più belli e stimolanti.
Riprendendo Thomas Homberger in un suo articolo: a differenza degli adulti i bambini sono pieni di entusiasmo e questo entusiasmo lo esprimono giocando, e nel gioco trasformano il mondo e vi trovano il proprio posto.
Il gioco è esperienza, il computer non lo è, il computer da informazioni può elaborare dati ma non collegare realtà e giudizio.
Inoltre come sostiene anche D. Goleman l‘educazione emotiva non può essere lasciata al caso, si sviluppa attraverso il rapporto fra un io e un tu ovvero il bambino impara a riconoscere le emozioni dai genitori, dalla loro vicinanza.
Ecco perché non è bene lasciare i bambini troppo tempo in compagnia della tecnologia.
Qualche spunto di riflessione e consiglio pratico, è possibile ritrovarli su il libro “Diventare grandi all’epoca degli schermi digitali” di S. Tisseron dove sono sintetizzate alcune regole sull’utilizzo degli schermi digitali.
Per ciascuna età è possibile trovare indicati vantaggi e svantaggi dell’utilizzo e anche le possibili conseguenze dal punto di vista motorio e dell’apprendimento.