Al giorno d’oggi sono molti i genitori che affidano i propri figli alle cure dei nonni per motivi educativi, lavorativi o economici.
Nel lasciare i bambini ai nonni in primis rispondiamo ad un nostro bisogno di sicurezza.
Decidere di lasciare il proprio figlio alla propria mamma o al proprio papà sicuramente rappresenta una scelta che conduce ad un primo distacco sereno dai nostri piccoli.
I nonni di oggi sono persone dinamiche e al passo coi tempi, però restano sempre custodi di conoscenze del passato che possono trasmettere ai nipoti attraverso la narrazione di storie, riti ed esperienze.
Il poter trascorrere del tempo in spensieratezza con i loro nipotini trasmettendo loro racconti di stili di vita o proponendo giochi di un tempo passato, crea una continuità rassicurante per i piccoli.
Sono attività che permettono di conoscere le proprie radici familiari, che i bambini possono immaginare e arricchire con la loro fantasia.
Per tutte queste ragioni… Cari nonni, giocate con i vostri nipoti!
Giocare insieme fa bene a loro ma anche a voi: la riscoperta del gioco come puro e semplice piacere (senza il pensiero del vincere ma per il puro gusto di giocare e divertirsi), libera energie ludiche di solito represse perché non ritenute compatibili con il ruolo di adulto serio e impegnato (Il mestiere di… nonna e nonno di Vittoria Cesari Lusso).
Ecco, di seguito, un elenco di alcuni giochi semplici che si usavano fare ai tempi dei nostri nonni che trasmettono pazienza, attenzione e divertimento.
Proviamo a cimentarci (anche mamma e papà) per ritrovare un ritmo ormai dimenticato e il piacere di divertirsi attraverso oggetti semplici che lasciano liberare la fantasia e la creatività di ognuno.
- acqua… fuoco… fuochino… per ritrovare un oggetto nascosto
- costruiamo aeroplani e barchette di carta
- il gioco del mimo
- il gioco delle ombre cinesi ( da Mastro ciliegia si trovano le lampade proietta storie e ombre, e ombre cinesi per teatrino)
- costruiamo le bambole di pezza partendo da vecchie lenzuola, imbottiamole con lana di pecora, usiamo bottoni per occhi e fili colorati per naso e bocca
- semplici origami
E quando siamo all’aperto:
- costruiamo coroncine con delle foglie e rami sottili
- raccogliamo nei boschi, giardini o giardinetti pubblici materiali utili per preparare pappe alle bambole e serviamo loro il caffè in gusci di noce
- disegniamo con un legnetto sulla sabbia
E se non vi bastasse per ulteriori spunti sui giochi di una volta guardate il sito Giochi dei nonni .
CONSIGLIO di BABY360
Noi invece di consultare siti web o libri di testo abbiamo preferito chiedere direttamente ad una vera nonna!
La nonna di una nostra tagesmutter, nonna Giuseppina classe 1919, che con gran disponibilità ha raccontato i giochi della sua memoria, di quando era giovane.
Un grande grazie a lei e un grazie a Gisella Tam – nostra Tagesmutter Domus a Sondrio – che per noi ha raccolto la sua testimonianza.
Ecco i giochi dei suoi ricordi:
- Cerchietti di legno da far girare correndo
- Cerchietti di legno lanciati con due listarelle di legno (tipo frisbee) da prendere al volo fra due bimbi posizionati distanti fra loro.
- Biglie
- Birilli in legno
- Costruzioni in legno fatti con mattoncini di legno (prezioso regalo che veniva ricevuto solo a Natale) con i quali ognuno seguendo la propria fantasia fabbricava costruzioni verticali o orizzontali.
- Rimpiattino nella versione di nonna Giuseppina: un bimbo si posiziona con la schiena al muro e le braccia conserte, viso rivolta verso il basso e occhi chiusi. Tutti gli altri bimbi sono davanti a lui schierati in fila. Uno gli tocca il capo con la mano e gli altri alzano il braccio al cielo agitandolo per non fare scoprire il colpevole. Lui riapre gli occhi e deve capire chi l’ha toccato, se indovina si fa a cambio.
- Salto della corda due bimbi girano la corda e uno nel centro salta. Si salta tenendo il ritmo inizialmente nominando i giorni della settimana, poi i mesi ed in ultimo contando tutti i giorni dell’anno fino a 365. La conta deve essere fatta consecutiva. Nonna Giuseppina ce l’ha fatta a saltare tutti 365!… ma ha precisato che è fondamentale l’abilità di chi gira la corda che deve avere la stessa resistenza e precisione del saltatore!
- Scivolare sul ghiaccio definito da nonna Giuseppina “Bellissimo!”: di sera con i secchi pieni d’acqua tutti insieme andavano a bagnare la parte di pavimentazione della piazza della Chiesa di S. Rocco che restava sempre in ombra. Il giorno dopo quando si era ben ghiacciato andavano tutti a scivolare, piccoli e grandi!
- Trentun (31) una rivisitazione del tradizionale nascondino. Tutti i bimbi sono raggruppati intorno a chi inizia la conta voltato verso un muro ad occhi chiusi. Mentre conta, urlando molte forte, fino a 31 tutti corrono a nascondersi. Finita la conta, chi è sotto, inizia a cercare i bambini nascosti. Se qualcuno riesce a toccare il muro della conta, senza farsi prendere, libera tutti. Se invece viene trovato un bimbo nascosto sarà lui a fare la conta fino a 31.
- Bara, in una stanza si tira una corda dividendo il locale in due parti uguali. I bambini si dividono in due gruppi, un gruppo in ogni parte del locale. Lo scopo del gioco è arrivare a toccare il muro opposto attraversando la metà campo avversario, la squadra avversaria deve bloccare i bambini toccandoli. Chi viene toccato viene escluso dal gioco.
- Vecchia bandiera un bambino stava in piedi con uno straccio in mano con il braccio teso davanti a sé. Gli altri bambini si dividevano in due gruppi. Un gruppo di bambini aveva il compito di prendere lo straccio e l’altro di difenderlo… ” secondo me manca la conclusione
- Ai 4 cantun posto preferito per questo gioco da nonna Giuseppina e i suoi amici era la volta della Chiesa, un bimbo stava in mezzo e altri 4 occupavano i 4 angoli del portico. Il bimbo in mezzo dava il via e tutti dovevano lasciare il proprio “cantun” e cercare di occuparne un altro. Chi rimaneva fuori si posizionava nel centro e il gioco ricominciava.
In ultimo abbiamo raccolto il ricordo di una nostra babysitter, Daniela Pilla che ha condiviso con noi il racconto di un gioco che faceva con la sua nonna al mare:
I 6 sassolini “raccoglievamo 6 sassolini bianchi, i più rotondi che trovavamo (parte importante del gioco era scoprire per primi i sassolini più bianchi e rotondi), poi spargevamo per terra i sassolini tenendone uno in mano. L’abilità nel gioco era lanciare in aria il sasso che si aveva in mano mentre contemporaneamente si raccoglieva uno che era a terra e velocemente si recuperava il sasso lanciato in aria”.